Scriveva James Hillman ne “Il Codice dell’anima”: “Prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi sceglie un’immagine o disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi quassù, un daimon, che è unico e tipico nostro. Tuttavia, nel venire al mondo, dimentichiamo tutto questo e crediamo di esserci venuti vuoti. E’ il daimon che ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del disegno prescelto, è lui dunque il portatore del nostro destino.“
Ecco qui la prova provata: che si parli di esseri viventi o di luoghi, l’anima è sempre insita – il daimon di questo luogo era lì dal suo primo inizio. Non c’è stato dunque sforzo per ritrovare il suo nome – “Parco delle Stagioni” era lì ad aspettarci:
Le STAGIONI sono sempre state lassù, sulla sommità della facciata a ridosso della barchessa; da lì osservano la vita del paese e la proteggono. Quasi a volerne dettare un ritmo naturale, equilibrato, che fluisce senza scatti o eccessi. “Stagione” è anche il tempo del saper aspettare, del prendersi cura, del rispetto per l’uomo e per la natura.
E PARCO è il fulcro di questo luogo, dove sequoie centenarie mostrano la forza delle loro radici e la ricchezza delle loro chiome, all’ombra delle quali accadono incontri propizi e nascono nuove storie da raccontare.
Benvenuti al “PARCO DELLE STAGIONI”!