Pensieri dal Parco: parola agli architetti!
A quasi un anno dall’inizio dei lavori, scorgiamo all’orizzonte un bel traguardo: la conclusione della ristrutturazione del corpo padronale della villa! Solo le finiture interne dovranno aspettare ancora un pò.
Curiosi di sapere come funzionano lavori così impegnativi e delicati (…qui c’è in ballo la salute di una pluricentenaria Signora, non dimentichiamolo!), oggi alla faccia di Lucifero siamo usciti per colazione e ci siamo fatti due chiacchiere con i nostri architetti! Parola a loro, Margherita Simonetti e Francesco Rigon:
“Come avete scelto di intervenire sulle facciate?”
“In vista del completamento del loro restauro che è previsto nel mese di ottobre con l’applicazione dell’intonaco di finitura, sono state applicate le malte strutturali a base di calce per consolidare e risanare dall’umidità di risalita le murature in laterizio e pietra a spacco. Presentavano una consistenza incoerente e avevano bisogno di questo intervento per assicurare la stabilità delle strutture verticali dell’edificio.”
“Ma quella muratura in sasso ora è parzialmente a vista, non è vero?”
“Esatto! Abbiamo voluto valorizzare l’antica apertura sulla facciata est con i suoi contorni in pietra (arcata che era stata chiusa e che ora abbiamo ripristinato), tenendo così traccia della tessitura originaria. Sono state anche sostituite tutte le cornici delle finestre che presentavano fratture e fessurazioni, ripristinate con delle cornici in pietra gialla di Vicenza.”
Perché la pietra di Vicenza?
“Per la volontà di mantenere le cromie della pietra delle originarie cornici, ora non più disponibili, nell’ottica di un ripristino e di un risanamento conservativo dell’aspetto originario dell’edificio.”
Come si completerà poi il restauro?
“Con la stesura dell’intonaco di finitura. Una scelta frutto di una lunga ricerca il cui obiettivo è stato trovare un materiale naturale che possa reintrodurre le cromie e la matericità che contraddistinguevano l’edificio, così come si presentava prima dei lavori di restauro. L’intonaco a base di calce con inerti (sabbie di fiume di diverse provenienze) a granulometria grossa, una volta steso verrà dilavato per rendere evidente la ricchezza dei diversi materiali naturali di cui è composto.”
Ce ne torniamo a casa un po’ più consapevoli del lavoro importante che si sta compiendo. Grazie agli architetti e a chi assieme a loro sta restituendo fibra e futuro a un luogo che aspetta solo di poter aprire di nuovo le sue porte alla gente.