Se ci segui sai che da quasi un mese Parco delle Stagioni è anche il nome della nostra Impresa Sociale (e se ti sei perso questo aggiornamento, sei sempre in tempo per festeggiare con noi e saperne di più in questo articolo :-))
Abbiamo pensato possano essere utili due parole in più per chiarire il significato di “Impresa Sociale” con la veste giuridica di SRL:
Si tratta di un ente appartenente a tutti gli effetti al Terzo Settore, di natura privata, a responsabilità limitata, che esercita in via stabile e principale un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro, perseguendo una strategia di sostenibilità sociale. Gli interessi generali vengono dichiarati nello statuto e tra quelli di Parco delle Stagioni SRL Impresa Sociale ce n’è uno a cui teniamo in particolare: l’inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro di “lavoratori e persone svantaggiate” (in numero non inferiore al 30% dei dipendenti).
Essere impresa sociale non significa rinunciare a un beneficio economico; non si rinuncia infatti a fare utili. L’imprese sociale svolge attività di impresa, e quindi un’attività economica, produttiva di beni e servizi, e non già un’attività erogativa a titolo gratuito o con ricavi che non superano i costi di produzione. Gli utili generati verranno reinvestiti nell’impresa a sostegno delle sue finalità di interesse generale; la forma dell’impresa sociale quindi non toglie il beneficio economico e in più ne aggiunge un altro: quello sociale, appunto.
Quando si parla di enti nel sociale si pensa spesso che non siano adeguatamente organizzati… non è questo il caso di un’Impresa Sociale come la nostra, che viene gestita secondo le logiche di una qualsiasi impresa: i dipendenti fruiscono delle condizioni regolate dal Contratto Collettivo Nazionale del Terziario; i soci costituenti finanziano l’impresa per l’avviamento e successivamente puntano all’auto-sussistenza economica attraverso lo sviluppo del lavoro dell’impresa; i collaboratori partecipano al lavoro in modo efficiente secondo un approccio equo e inclusivo; il tutto è sviluppato con l’’occhio vigile di chi fa impresa per garantire coerenza ai propri valori fondativi e alle proprie finalità, e una prospettiva di crescita nel tempo.
Sono anche regolamentate la partecipazione di volontari, che per il carattere imprenditoriale dell’attività devono essere in numero inferiore rispetto ai lavoratori retribuiti, e la possibilità di ricevere donazioni (o erogazioni liberali) come modalità con cui l’ente di Terzo settore può raccogliere fondi o beni in natura da destinare alle proprie attività di interesse generale.
A partire dal riconoscimento della finalità di interesse generale degli enti del Terzo settore, inoltre, le pubbliche amministrazioni possono stipulare convenzioni che prevedano un rimborso delle spese sostenute dall’Ets per svolgere le attività concordate.
La principale peculiarità di un’impresa sociale rispetto a una impresa tradizionale è il tipo di finalità per la quale tutto questo accade, che non viene appiccicata o definita in corso d’opera ma che è insita nel senso stesso dell’impresa, fin dai suoi primi passi. Per noi è dare opportunità di lavoro a persone di valore, e tra di esse anche a chi, nella vita, di opportunità ne ha avute poche, e di impegnarci affinché tutte le persone coinvolte nel progetto siano felici di farne parte. Anche questo è parte di un processo organizzato, documentato da un rendiconto annuale che comprende anche la redazione del bilancio sociale: un bilancio non basato sul profitto ma sull’effetto delle azioni a favore della comunità e dell’interesse generale.
Ti interessa saperne di più oppure possiamo esserti utili perché hai un progetto in mente e qualche dubbio da chiarire? Siamo qui per condividere con te quello che abbiamo imparato!
Link utili di approfondimento:
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