Autore: parcostagioni

intrecci parco delle stagioni

Impresa Sociale: qualche informazione in più

Se ci segui sai che da quasi un mese Parco delle Stagioni è anche il nome della nostra Impresa Sociale (e se ti sei perso questo aggiornamento, sei sempre in tempo per festeggiare con noi e saperne di più in questo articolo :-))

Abbiamo pensato possano essere utili due parole in più per chiarire il significato di “Impresa Sociale” con la veste giuridica di SRL:

Si tratta di un ente appartenente a tutti gli effetti al Terzo Settore, di natura privata, a responsabilità limitata, che esercita in via stabile e principale un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro, perseguendo una strategia di sostenibilità sociale. Gli interessi generali vengono dichiarati nello statuto e tra quelli di Parco delle Stagioni SRL Impresa Sociale ce n’è uno a cui teniamo in particolare: l’inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro di “lavoratori e persone svantaggiate” (in numero non inferiore al 30% dei dipendenti).  

Essere impresa sociale non significa rinunciare a un beneficio economico; non si rinuncia infatti a fare utili. L’imprese sociale svolge attività di impresa, e quindi un’attività economica, produttiva di beni e servizi, e non già un’attività erogativa a titolo gratuito o con ricavi che non superano i costi di produzione. Gli utili generati verranno reinvestiti nell’impresa a sostegno delle sue finalità di interesse generale; la forma dell’impresa sociale quindi non toglie il beneficio economico e in più ne aggiunge un altro: quello sociale, appunto. 

Quando si parla di enti nel sociale si pensa spesso che non siano adeguatamente organizzati… non è questo il caso di un’Impresa Sociale come la nostra, che viene gestita secondo le logiche di una qualsiasi impresa: i dipendenti fruiscono delle condizioni regolate dal Contratto Collettivo Nazionale del Terziario; i soci costituenti finanziano l’impresa per l’avviamento e successivamente puntano all’auto-sussistenza economica attraverso lo sviluppo del lavoro dell’impresa; i collaboratori partecipano al lavoro in modo efficiente secondo un approccio equo e inclusivo; il tutto è sviluppato con l’’occhio vigile di chi fa impresa per garantire coerenza ai propri valori fondativi e alle proprie finalità, e una prospettiva di crescita nel tempo.

Sono anche regolamentate la partecipazione di volontari, che per il carattere imprenditoriale dell’attività devono essere in numero inferiore rispetto ai lavoratori retribuiti, e la possibilità di ricevere donazioni (o erogazioni liberali) come modalità con cui l’ente di Terzo settore può raccogliere fondi o beni in natura da destinare alle proprie attività di interesse generale.

A partire dal riconoscimento della finalità di interesse generale degli enti del Terzo settore, inoltre, le pubbliche amministrazioni possono stipulare convenzioni che prevedano un rimborso delle spese sostenute dall’Ets per svolgere le attività concordate.

La principale peculiarità di un’impresa sociale rispetto a una impresa tradizionale è il tipo di finalità per la quale tutto questo accade, che non viene appiccicata o definita in corso d’opera ma che è insita nel senso stesso dell’impresa, fin dai suoi primi passi. Per noi è dare opportunità di lavoro a persone di valore, e tra di esse anche a chi, nella vita, di opportunità ne ha avute poche, e di impegnarci affinché tutte le persone coinvolte nel progetto siano felici di farne parte. Anche questo è parte di un processo organizzato, documentato da un rendiconto annuale che comprende anche la redazione del bilancio sociale: un bilancio non basato sul profitto ma sull’effetto delle azioni a favore della comunità e dell’interesse generale.

Ti interessa saperne di più oppure possiamo esserti utili perché hai un progetto in mente e qualche dubbio da chiarire? Siamo qui per condividere con te quello che abbiamo imparato!


Link utili di approfondimento:

Nasce “Parco delle Stagioni SRL Impresa Sociale”!

Mercoledì 20 ottobre, 9 rintocchi di campana, nebbiolina autunnale sospesa nell’aria. Siamo in 4: Daniela, Alessandro, Nicola ed io, Sara. Ci diamo appuntamento in cantiere, dove dal martedì si preannuncia l’arrivo dell’auto spurghi… rottura di una tubatura delle fognature. Ma si sa che quell’odorino è sempre foriero di tanta, tantissima fortuna! Lo prendiamo come un segno della provvidenza e partiamo alla volta di Thiene, dove il notaio ci aspetta.

Quel che poi è accaduto facciamo ancora fatica a realizzarlo: abbiamo firmato per la costituzione di Parco delle Stagioni SRL, Impresa Sociale! Un traguardo per Daniela, che nel sociale ha lavorato per tanti anni e sognava da tempo questo momento; un indiscutibile punto di partenza per gli altri 3 soci, che dopo esperienze di studio e di lavoro nel profit, insieme prendono forza per dare concretezza a un’idea imprenditoriale di interesse generale, senza scopo di lucro e per finalità culturali e di utilità sociale.

Parco delle Stagioni SRL Impresa Sociale è un progetto per la bellezza delle relazioni umane, sostenuto nelle sue finalità dalla sede che presto la ospiterà: la splendida “Signora di Motta”, un tempo “Villa Donà”, e il suo parco. Un luogo storico del nostro territorio che dopo anni di abbandono viene riqualificato e riconsegnato alla sua vita. 

Qui le persone potranno dedicarsi a iniziative che le arricchiscano: opportunità di lavoro e attività per il loro tempo libero. Saremo favoriti dall’armonia con la natura, dal fascino di una sede con una lunga storia, con i suoi spazi accoglienti. Ci impegneremo a favore della bellezza che si esprime nella qualità di vita delle persone, nell’incontro e nell’aiuto reciproco, nel valore dell’essere umano con le sue diversità che arricchiscono. Formeremo un gruppo di persone prive di etichettature, unite nel desiderio di fare e imparare e che si sentono orgogliose e motivate di partecipare attivamente a un bel progetto di gruppo che cresce. 


Questo è il modo che abbiamo trovato per condividere questo luogo incredibile con la cittadinanza, perché esso ritorni a vivere e le persone di Costabissara e dintorni ne possano tornare a godere.


Come impresa sociale, concretamente, di cosa ci occuperemo? 

  • di agricoltura sociale, della trasformazione e vendita dei prodotti biologici che saremo in grado di far crescere
  • di organizzazione eventi, culturali e ludici, e di occasioni formative
  • …e poi di sartoria! Partiamo dal recupero di tessuti, a cui daremo una seconda vita.

Su questo terzo capitolo… presto presto in arrivo maggiori informazioni! Infatti non siamo riusciti ad aspettare il completamento del restauro per poter partire, e abbiamo trovato un posticino in affitto poco distante.


Oltre a noi 4 soci, una squadra intera! Flavio, instancabile al lavoro per seguire il cantiere e prendersi cura di parco e noccioleto; i nostri bravi architetti Margherita e Francesco! Roberta, senza la quale saremmo persi tra carte e burocrazia, Alessandra e Luisa, gli angeli dell’orto, assieme a Francesca che oltre  a sperimentarsi ortolana è anche una super baby sitter; la meravigliosa nonna Maria che a casa cucina quello che raccogliamo, per dirci se è buono o va migliorato; Aurora, garanzia di pranzi nutrienti tra un impegno e l’altro, zia e prozia che tutti ci invidiano; Daniela G., un vero braccio destro su ogni fronte! Tra di loro, tanti sono finanziatori del restauro ed ideatori di questo progetto… senza di loro nulla avremmo saputo e potuto fare. Poi ci sono gli amici che ci sostengono ogni giorno e i collaboratori di valore che stiamo conoscendo lungo il cammino. E c’è anche chi non è più qui e ci assiste dal cielo.

“Bisogna creare luoghi per fermare la nostra fretta e aspettare l’anima” (omaggio a Tonino Guerra)

“Orto a scuola”, si riparte!

Ripartono gli appuntamenti de “L’orto a Scuola”, una bella avventura in compagnia dei bambini della Scuola Materna San Gaetano di Motta. Si ricostituisce la squadra: l’educatrice Caterina Pia con i sui bracci, destro e sinistro… Alessandra e Nicola, di Parco delle Stagioni!

Com’è andato il primo appuntamento, che ha coinciso anche con la prima trasferta, ce lo racconta Alessandra:

“Si è svolto sotto un cielo un po’ grigio, un accenno di pioggia e la promessa, mantenuta, di qualche raggio di sole. Evviva! Ce l’abbiamo fatta, perchè la decisione di uscire dalla scuola l’abbiamo presa con il naso all’insù e senza farci prendere dallo sconforto del grigio. Ci siamo incamminati e siamo stati premiati… si sa, la fortuna bacia spesso gli impavidi.

Ci siamo gustati il tragitto dalla scuola al parco con la calma istruttiva di chi sa cogliere anche nel percorso segni di ricchezza, come le foglie cadute sull’erba, il volo degli uccelli in cielo e l’interpretazione dei cartelli del parco giochi.

Arrivati al parco, immensi alberi sapienti ci hanno accolto in un abbraccio universale.  “Che bello, siamo al Parco delle Stagioni! Cari bambini, cosa facciamo oggi al parco?”

I gruppi dei medi e dei grandi si sono recati al parco per adottare un albero. Diventerà una tappa importante per osservare e ascoltare. L’osservazione ci insegnerà il cambiamento dei colori nelle varie stagioni e l’ascolto ci farà conoscere nuovi suoni.

Gli alberi adottati sono il ginkgo biloba  (dai rossi e gialli), e l’acero (dai verdi e azzurri). Abbiamo anche fatto un rito: un nastro di braccia tese intorno ai due alberi per salutarli e adottarli, con la promessa che li visiteremo per raccontare loro i nostri pensieri, ogni mese, sperimentando così le temperature del cambiamento delle stagioni.

Sarà una bella occasione per vedere l’evoluzione degli alberi di tutto il parco; diventeremo parte di un quadro dell’artista ‘Natura’ con le luci e i colori ideali per farci sognare. Nel frattempo, la magnolia ci ha regalato l’osservazione di due pigne… scopriremo cosa diventeranno strada facendo!

La nostra esperienza si è conclusa cantando ‘Ci vuole un fiore’, e scambiandoci pensieri sul senso di questa visita; una bambina ha risposto: “curare un albero!”.

Stare accanto a loro è un regalo prezioso, impariamo a guardarci attorno con gli occhi di chi sa vedere davvero.”

Continueremo a raccontarvi quel che accadrà. Alla prossima!

“Amici del Parco” in festa

Finirà che a trascorrere momenti in compagnia a Parco delle Stagioni ci prenderemo gusto! Ci aiutano queste radici che corrono eterne sotto i nostri piedi, e queste fronde intrecciate sopra le nostre teste. La natura ci mette in collegamento e stare insieme in armonia diventa la cosa più semplice del mondo. È stata una bella festa, dedicata a chi più di tutti ci ha supportato in questa partenza.

ingresso villa donà

Pensieri dal Parco: parola agli architetti!

A quasi un anno dall’inizio dei lavori, scorgiamo all’orizzonte un bel traguardo: la conclusione della ristrutturazione del corpo padronale della villa! Solo le finiture interne dovranno aspettare ancora un pò.

Curiosi di sapere come funzionano lavori così impegnativi e delicati (…qui c’è in ballo la salute di una pluricentenaria Signora, non dimentichiamolo!), oggi alla faccia di Lucifero siamo usciti per colazione e ci siamo fatti due chiacchiere con i nostri architetti! Parola a loro, Margherita Simonetti e Francesco Rigon: 

“Come avete scelto di intervenire sulle facciate?”

“In vista del completamento del loro restauro che è previsto nel mese di ottobre con l’applicazione dell’intonaco di finitura, sono state applicate le malte strutturali a base di calce per consolidare e risanare dall’umidità di risalita le murature in laterizio e pietra a spacco. Presentavano una consistenza incoerente e avevano bisogno di questo intervento per assicurare la stabilità delle strutture verticali dell’edificio.”

“Ma quella muratura in sasso ora è parzialmente a vista, non è vero?”
 
“Esatto! Abbiamo voluto valorizzare l’antica apertura sulla facciata est con i suoi contorni in pietra (arcata che era stata chiusa e che ora abbiamo ripristinato), tenendo così traccia della tessitura originaria. Sono state anche sostituite tutte le cornici delle finestre che presentavano fratture e fessurazioni, ripristinate con delle cornici in pietra gialla di Vicenza.”

Perché la pietra di Vicenza?
 
“Per la volontà di mantenere le cromie della pietra delle originarie cornici, ora non più disponibili, nell’ottica di un ripristino e di un risanamento conservativo dell’aspetto originario dell’edificio.”
 
Come si completerà poi il restauro?
 
“Con la stesura dell’intonaco di finitura. Una scelta frutto di una lunga ricerca il cui obiettivo è stato trovare un materiale naturale che possa reintrodurre le cromie e la matericità che contraddistinguevano l’edificio, così come si presentava prima dei lavori di restauro. L’intonaco a base di calce con inerti (sabbie di fiume di diverse provenienze) a granulometria grossa, una volta steso verrà dilavato per rendere evidente la ricchezza dei diversi materiali naturali di cui è composto.”
 
Ce ne torniamo a casa un po’ più consapevoli del lavoro importante che si sta compiendo. Grazie agli architetti e a chi assieme a loro sta restituendo fibra e futuro a un luogo che aspetta solo di poter aprire di nuovo le sue porte alla gente.

Margherita Simonetti e Francesco Rigon, gli architetti di Villa Donà

L’orto a scuola… ultima puntata!

Dopo tanto tanto tempo, ieri il Parco ha voluto spalancare di nuovo le sue braccia! Sapeva di essere un pò fuori allenamento e si è davvero impegnato per non fare il burbero e risultare ospitale. Era emozionato come non gli capitava da tempo… si è anche vestito a festa: erba tagliata, profumo d’estate, sole che splende e una leggera brezza che scompiglia i pensieri. Infine ha scelto i suoi primi ospiti con grande cura: i bambini della Scuola San Gaetano di Motta. 

È stato l’appuntamento di chiusura del primo ciclo d’incontri dell’Orto a Scuola, un progetto didattico che la Scuola quest’anno ha proposto ai suoi ragazzi, in collaborazione con noi di Parco delle Stagioni. Alessandra, la nostra ortolana che assieme a Caterina e Nicola da marzo li ha accompagnati in quest’avventura, vuole ringraziare i bambini! “Oggi ci hanno aiutato a vivere la nostra prima avventura al Parco delle Stagioni come luogo di condivisione e scoperta. Siamo partiti dalla scuola pieni di curiosità… Tre gruppi, tre giri e tre diverse esperienze, nel sentire e osservare, GRAZIE BAMBINI! Scortati da Nicola ci siamo diretti fino a sotto le sequoie. Caterina ci ha raccontato le ultime vicende di Arturo il lombrico, il protagonista della storia che ci ha condotti sin qui. Poi qualche minuto di relax in connessione con i suoni del parco, un abbraccio corale per raccogliere l’energia dagli alberi e infine, un piccolo premio: la caramella a forma di lombrico! Grandi e piccini uniti da stupore, serenità e grande voglia di sperimentare! Ciao a tutti e grazie per esserci stati!”

Anche Caterina ci racconta quanto sia stata un’esperienza intensa e un’occasione per crescere insieme. “Abbiamo incontrato qualcosa di molto piccolo (i semi, le piantine di insalata, la coccinella …) e qualcosa di molto grande (le sequoie del parco delle stagioni, per esempio). Abbiamo sentito la terra e i sassi tra le dita delle mani (e dei piedi!), abbiamo annusato salvia e basilico ed assaggiato fragole e piselli. Abbiamo scovato lombrichi, e li abbiamo osservati. Abbiamo ascoltato il suono del parco. Abbiamo disegnato, ascoltato, parlato, raccontato, domandato e risposto. Abbiamo sorriso. Abbiamo osservato crescere. Le piante, i fiori, i bambini. E noi stessi. La terra, le mani, il pensiero, la condivisione e lo sguardo. In fondo, nulla è più prezioso di questo.”

Un bimbo l’ha descritto al suo papà come il Parco delle Meraviglie… quando il Parco l’ha saputo, è arrossito per il complimento. Si è ripromesso di essere per sempre luogo dove vivere incredibili avventure tra alberi giganti, al fianco di piccoli amici che è bello conoscere ed apprezzare.

“Maestra! Mi posso sporcare le mani?”

Da quasi otto martedì, a settimane alterne, abbiamo un appuntamento importante: ci aspettano i bambini della scuola materna San Gaetano di Motta di Costabissara. Oltre alla maestra Federica ci siamo noi: Nicola, Alessandra, l’educatrice Caterina… e poi ci sono Arturo il lombrico, Camilla la coccinella, Lucy la lucertola, il papavero e la talpa.

Accompagniamo piccoli esploratori nei loro stivaletti alla scoperta delle meraviglie dell’orto: qual è la reale provenienza di alcuni ortaggi consumati quotidianamente? Quali esseri viventi popolano l’orto, e come contribuiscono all’equilibrio del loro mondo?

Si impara attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto e il gioco; giocare è il modo migliore per conoscersi, per mettersi in relazione. E c’è un filo che lega i nostri appuntamenti: il racconto del timido Arturo, un lombrico che troverà la forza e il coraggio per raggiungere i suoi cugini che vivono in un posto misterioso con un grande orto, terra fresca e alberi giganteschi… il “Parco delle Stagioni”. Pochi passi umani bastano per raggiungere il Parco dalla scuola San Gaetano, ma millemila centimetri li separano per chi come Arturo è privo di zampette!

Un percorso scandito dai racconti e anche dalle attività: ripulire l’orto scolastico dai sassi e dalle piante “malefiche”, come i bimbi le hanno soprannominate; sgranare i piselli; riprodurre, matite su carta, la bellezza dei papaveri; ritrarre su calamite i personaggi del racconto! E attraverso l’intero percorso, imparare quanto sia bello sporcarsi le mani per accarezzare la terra, prendersene cura e in cambio ricevere la sua energia.

“Arturo! Sei arrivato dove desideravi! Complimenti!”

“Grazie Camilla! Mi porti notizie dalla scuola?”

“Oh, certamente! Oggi, pensa un po’, anche i bambini, incuriositi dal tuo viaggio, verranno fin qui!”

“Davvero? Ma è una bellissima notizia!”

“Eh sì, finalmente anche loro potranno osservare questo luogo, e iniziare a pensare a quante e quali storie sono passate e passeranno di qui… e di una di queste storie, di questa storia qui, proprio, i protagonisti sono loro!”

“Ed è solo l’inizio!”

“Hai ragione, Arturo, è solo l’inizio. Ancora tante avventure, tanti progetti e tante storie i bambini potranno vivere, al Parco e con noi.

Cronache del Parco: i fatti memorabili della settimana

Siamo in primavera inoltrata, la stagione dei frutti generosi e delle sorprese che fioriscono. Ma il Parco non ha mai smesso di regalarcene, neanche d’inverno quando la terra riposa perché, seppur imbacuccate da sciarpe e berretti le persone non rinunciano al calore: gli “amici del Parco” non hanno mai smesso di parlarci dei loro ricordi di gioventù e dei loro sogni di rinascita per questo luogo; c’è chi ci ha dato buoni consigli su come coltivare gli ortaggi, chi ci ha portato dei fiori o un saluto di passaggio. Ogni occasione è quella giusta per non farci sentire soli in quest’avventura. Ecco la sorpresa più grande!

Facilitati da questa corrente favorevole di energia, ricorrono senza sosta momenti fortunati. Ecco i “top 3” della settimana appena trascorsa!

1. Scorto un nido di uova di color verde-azzurro! Che siano merli o storni? Lo scopriremo quando si uniranno alla famiglia del Parco, come hanno fatto da poco 8 pulcini di germano: dopo la schiusa se la spassano indisturbati tra le fronde, sulle sponde del laghetto.

2. Alcuni giorni di raccolto da record! Biete, zucchine, piselli e cipolle. Merito di molta cura e di una terra generativa senza bisogno di fertilizzanti. Così prosegue il nostro rodaggio come ortolani…

3. Finalmente un nuovo tetto per la futura cucina! Il luogo in cui presto trasformeremo ciò che avremo raccolto si sta rimettendo in forze, nella sede esatta dell’originaria cucina di Villa Donà. Ci piacerebbe tanto che queste mura ci raccontassero l’abilità dei cuochi di un tempo, i loro manicaretti, le chiacchierate degli ospiti a cena!

La chiesetta equilibrista

Che la barchessa avesse al suo interno anche una chiesetta con cupola per la preghiera noi proprio non lo immaginavamo, fino a quando nel 2020 lo sgombero dei locali da detriti e calcinacci ha aperto un passaggio allo sguardo: piedi in cucina e naso all’insù, abbiamo scorto un cielo stellato blu cobalto dipinto su legno. Che sia la cupola di una chiesetta? E come c’è finita lassù?

La risposta s’è fatta attendere diversi mesi, tutti quelli necessari a mettere in sicurezza la villa e poter così passare a prendersi cura anche della barchessa accanto. Questa porzione di casa è alla congiunzione dell’una con l’altra, e dunque è stata la prima ad essere affrontata da Ruggero e la sua squadra.
 
Arroccata al secondo piano secondo principi sconosciuti alla fisica, questa fantomatica chiesetta s’è fatta davvero desiderare! Raggiungerla ha richiesto ingegno e una gran dose di coraggio, quello che serve quando si deve intervenire su case in procinto di crollare, prive di punti saldi, e nate secondo schemi costruttivi non proprio tradizionali.
 
“Ruggero, come l’hai affrontata questa sfida?”
“L’obiettivo era fare pulizia, eliminando il precario e smontando gli elementi da mettere in sicurezza per poterli poi recuperare. Così ho provato a capire come fosse stata costruita, e un po’ per volta abbiamo cominciato a smontarla. Mi sono fatto un’idea e ci sono andato dietro, sperando che fosse quella giusta. Ma delle 15 travi del solaio solo 4 erano ancora buone e questo ha complicato molto le cose”.

Tutto fa pensare che la chiesetta e annessa cupola per la preghiera siano del secondo dopoguerra, quindi ben più recenti della struttura che le ospita: la villa è di fine ‘600 e la barchessa fu probabilmente costruita nel ‘700, con successivi interventi di ampliamento come quello che ha interessato proprio la cucina al piano terra, sotto la chiesetta, ricavata in un porticato ora chiuso ma originariamente aperto sulla corte.

Il perché dietro alla cupola ci fosse anche un bagno… beh questo ancora non ce lo siamo spiegati, ma forse qualche signore o signora di Motta della vecchia guardia ci potrà venire in aiuto! (vedi foto a seguire)

Quali altre sorprese ci riserverà questo luogo affascinante? Il consiglio è di non perdersi le prossime puntate!

A presto!

Sara – Parco delle Stagioni

Pensieri dal Parco: auguri di Pasqua

Buona domenica di Pasqua!

Stavo quasi per rassegnarmi al pensiero di non trovare le parole per questo messaggio di auguri. Intestardirsi non aiuta affatto: l’idea diventa un campione di nascondino e tu che ti affanni a cercarla perdi il fiato e la pazienza. Ma proprio quando decido di lasciar perdere, dicendomi “tanto chissà quanti altri auguri riceveranno…”, volano in mio soccorso due angeli inconsapevoli. 

L’amore si manifesta nella sua forma più limpida quando c’è chi ti tende una mano senza che tu l’abbia neppure chiesta, e la gioia più grande è rendersene conto e sentirsi fortunati.

Il primo angelo è Andrea, amico e collega. Mi scrive di essersi trovato la sera prima a pensare a cosa sia la Pasqua oltre il suo significato religioso, gli ebrei liberati dalla schiavitù, e di quello pagano nel celebrare la rinascita della terra con la raccolta dei primi frutti; mi dice che in questi giorni gli è piaciuto pensarla come momento di emancipazione dalle piccole beghe del giorno per giorno; come l’opportunità di sentirsi libero di prendersi mezza giornata di ferie e dedicarsi a qualcosa che ama; di staccarsi dal subdolo senso di colpa per non avere finito in tempo le mille cose sulla scrivania; di ricordarsi che il giro giusto è lavorare per vivere e non il contrario. Per sentirsi un pò più liberi e un pò più forti.

Libertà e vita.

Il secondo angelo si chiama Francesca; oggi di lavoro al Parco delle Stagioni, si ferma qualche istante per girare questo video:

È un cortocircuito! L’augurio prende forma: che questa festa sia l’occasione per ritrovarsi liberi senza dover scappare altrove – non serve una crociera transoceanica per sentire un po’ di brezza sul viso e neppure un concerto alla Scala perché note armoniose ci cullino dolcemente. Sentirsi liberi, senza mai dimenticare ciò che siamo e cosa amiamo.

Buona Pasqua!

Sara e la squadra del Parco


Parco delle Stagioni diventerà un luogo dove le persone potranno dedicare tempo ed energia ad attività che le arricchiscono: per il loro tempo libero ed anche opportunità di lavoro.

I tratti immancabili di questo arricchimento sono:
– il contatto con la natura, che circonda la sede e domina il paesaggio, assicurando l’impareggiabile benessere del poter respirare a pieni polmoni
– la bellezza di una sede storica recuperata dai segni dell’abbandono, e dei suoi spazi accoglienti
– il valore dell’essere umano, nelle sue diversità che arricchiscono.

Lavorare o vivere? Siamo fiduciosi che non ci sarà più bisogno di scegliere.

Parco delle Stagioni SRL Impresa Sociale: stradella Nh Donà snc, 36030 Motta di Costabissara (VI) – Unità Locale: Via Kennedy, 19, 36030 Motta di Costabissara (VI) – P IVA e CF: 04370200240 – Cap. Soc 10.000 € i.v.

In collaborazione con Al Brolo APS.

I lavori di rivalorizzazione della sede sono un progetto di Officina27 S.r.l.